domenica 14 settembre 2008

Gli anni in tasca (1976) di F. Truffaut

Scena 14. Il maestro Richet parla ai bambini dopo la scoperta dei maltrattamenti subiti e taciuti da Julien, uno di loro.

….Lo so che state pensando tutti la stessa cosa e cioè a Julien Leclou. Avrete visto i giornali, i vostri genitori ne avranno parlato fra di loro o con voi. Domani ve ne andrete tutti in vacanza e anch’io voglio parlarvi di Julien..non è che io sappia di Julien molto più di voi, ma voglio.. voglio dirvi quello che penso.. Se è vero quanto mi hanno detto Julien sarà affidato all’assistenza pubblica e sarà mandato presso una famiglia. In qualunque posto andrà starà certamente meglio che con sua madre e sua nonna che lo trattavano male. Anzi per dirla chiaramente quelle donne lo picchiavano. Sua madre sarà privata della patria potestà, cioè non avrà più il diritto di occuparsi di lui...io credo che per Julien la vera libertà comincerà verso i 15-16 anni quando sarà libero nei suoi movimenti. Di fronte ad una storia così terribile come quella di Julien la nostra prima reazione è di paragonarci con lui.. io ho avuto un’infanzia difficile, non tragica come quella di Julien, ma difficile.. e mi ricordo che ero molto impaziente di crescere perché vedevo che gli adulti hanno tutti i diritti, possono decidere della propria vita. Un adulto infelice può ricominciare la vita altrove, può ripartire da zero; un bambino infelice nemmeno lo pensa, sa di essere infelice ma non può dare un nome a questa infelicità e soprattutto dentro di lui non può neanche mettere in discussione i genitori o gli adulti che lo fanno soffrire. Un bambino infelice, un bambino martire si sente sempre colpevole ed è questo che è orribile! Fra tutte le ingiustizie che ci sono al mondo quelle che colpiscono i bambini sono le più ingiuste le più ignobili le più odiose. Il mondo non è giusto e forse non lo sarà mai, ma è necessario lottare perché vi sia giustizia.. bisogna.. bisogna farlo! Le cose cambiano ma lentamente, le cose migliorano ma lentamente. Quelli che ci governano cominciano sempre i loro discorsi dicendo: "Il governo non cederà di fronte alle minacce!", invece è il contrario: cede solo alle minacce! E i cambiamenti si ottengono solo acclamandoli energicamente. Da qualche anno gli adulti hanno capito e ottengono in piazza quello che si rifiuta negli uffici. Vi dico tutto questo soltanto per dimostrarvi che gli adulti quando lo vogliono veramente possono migliorare la loro vita, migliorare il loro destino, ma in tutte queste lotte i bambini sono dimenticati.. non c’è nessun partito politico che si occupi veramente dei bambini, dei bambini come Julien o dei bambini come voi. Esiste una spiegazione: i bambini non sono elettori.. se i bambini avessero diritto al voto voi potreste chiedere più asili nido, più assistenti sociali, più di qualsiasi cosa e la ottereste perché i deputati vorrebbero i vostri voti. Per esempio: potreste ottenere di arrivare a scuola un’ora più tardi d’inverno, invece che arrivare che è ancora notte.. Volevo anche dirvi che è proprio perché ho un brutto ricordo della mia infanzia, ed è perché non mi piace come ci si occupa dei bambini che io ho scelto di fare il lavoro che faccio: cioè insegnare! La vita non è facile, è dura, ed è importante che impariate a diventar forti per poterla affrontare.. oh badate, io non vi spingo a diventare dei duri, ma dei forti. Per uno strano equilibrio quelli che hanno avuto un’infanzia difficile sono più preparati ad affrontare la vita adulta di quelli che sono stati molto protetti o molto amati.. una specie di legge di compensazione. La vita è dura ma anche bella, infatti ci teniamo molto, basta essere costretti a letto da un’influenza o per una gamba rotta per accorgerci di aver voglia di uscire, di andare a spasso.. per accorgerci che la vita ci piace! Bene.. fra poco partirete per le vacanze, conoscerete dei nuovi posti, della gente nuova, e quando tornerete andrete tutti in una classe superiore.. a proposito l’anno prossimo le classi saranno miste.. e poi vedrete, il tempo passa in fretta.. un giorno avrete anche voi dei bambini e io spero che li amerete. Anzi loro vi ameranno se voi li amate, altrimenti loro rivolgeranno la loro attenzione, la loro tenerezza su altra gente o su qualcos’altro perché la vita è fatta così.. non si può fare a meno di amare e di essere amati. Bene ragazzi.. la scuola è finita e vi auguro buone vacanze..

3 commenti:

Paola Romitelli ha detto...

Vorrei segnalare e ribadire queste frasi del discorso, che mi hanno colpito:

- un bambino infelice nemmeno lo pensa, sa di essere infelice ma non può dare un nome a questa infelicità e soprattutto dentro di lui non può neanche mettere in discussione i genitori o gli adulti che lo fanno soffrire. Un bambino infelice, un bambino martire si sente sempre colpevole ed è questo che è orribile!

-non c’è nessun partito politico che si occupi veramente dei bambini, dei bambini come Julien o dei bambini come voi. Esiste una spiegazione: i bambini non sono elettori.. se i bambini avessero diritto al voto voi potreste chiedere più asili nido, più assistenti sociali, più di qualsiasi cosa e la ottereste perché i deputati vorrebbero i vostri voti.

Anonimo ha detto...

Grazie per questo estratto.
E' davvero meraviglioso, e fa riflettere.

Paola Romitelli ha detto...

Riprendendo le ultime parole del discorso del professore, "loro rivolgeranno la loro attenzione su altra gente", bisogna fare atenzione proprio perché non è detto che l'altra gente sia gente degna di tali attenzioni...